Il primo ospedale per le malattie veneree
Carissimo/a history lovers, come sempre, buon momento!
Oramai credo non sia più necessario dirti cosa mi interessa e neppure spiegarti con quale criterio scelgo il tema del giorno ma, nel caso ci fosse un/a neo viaggiatore/rice, è giusto dirlo. 😀 Io amo parlare di ciò che mi appassiona, colpisce o sorprende e, oggi, si festeggia un anniversario curioso.
Indi per cui…
In occasione del duecentosettantatreesimo anniversario dalla apertura del London Lock Hospital, ho deciso di spendere due righe sul argomento.
Per onor di cronaca, è bene precisare che già nel medioevo esistevano strutture chiamate Lock Hospital, questi edifici erano preposti al contenimento dei pazienti infettivi, in particolar modo dei lebbrosi. Una volta debellata tale piaga (la lebbra a Londra accadde nel XV secolo) queste vennero chiuse per poi essere riaperte a supporto di nuovi malati e malattie.
E fu così che, il 31 gennaio del 1747 a Londra venne inaugurato il London Lock Hospital a beneficio dei contagiati dalle malattie veneree perché, una delle piaghe crescenti del XVIII secolo, fu la Sifilide.
Londra, come il resto d’Europa, dové affrontare le conseguenze della dissolutezza maschile con prontezza di spirito e, grazie all’intuizione di William Bromfield, (fondatore del London Lock Hospital) fu aperto questo ricovero per gli ammalati al fine di arginarne la diffusione. L’ospedale fu da subito subissato di pazienti: uomini, donne e bambini, tanto è vero che in sequenza ci furono l’apertura di nuove strutture preposte per gli indigenti di genere e ruolo. (uomini, donne sposate, prostitute, bambini)
In linea generale questo luogo aveva il compito di non lasciare che i portatori se ne andassero in giro a fare danni e la cura prevedeva cibi e bevande atte alla purificazione del corpo (lassative).
# Curiosità
Era stato scelto il termine Lock come richiamo alla serratura in relazione al fatto che i pazienti venissero trattenuti o al utilizzo degli stracci per la cura dei pazienti.
Come scritto poco sopra, l’ospedale fu invaso anche da numerosi bambini perché, a quanto pare, per un primo periodo si pensò che andando a letto con persone sane si potesse guarire. Per fortuna questa follia fu presto chiarita e abolita.
Considerazione personale.
Quanto può far male l’ignoranza? Non oso pensare a quante atrocità siano state commesse in funzione di idee o credenze sbagliate. Purtroppo, capita ancora e, quindi, ci sarebbe da chiedersi per quale motivo si facciano azioni sbagliate. Si è cattivi nell’animo? Si nasce crudeli? Spietati? Malati?
Stupidamente credo nel libero arbitrio, quindi, se anche uno è malato, incline alle porcate o cattiverie, penso possa sempre fermarsi e farsi aiutare. Ho letto di cose assurde che fanno accapponare la pelle. Tempo fa girava una notizia sul web (spero sia stata una bugia) comunque mi aveva fatto venire le lacrime agli occhi per quanto fosse orribile e, purtroppo, credo che sia solo una delle tante.
Tu cosa ne pensi?
So che ho un po’ divagato, ma il discorso pedofilia è troppo serio per essere ignorato. Già le avance audaci quando sei bambina lasciano un segno, non voglio immaginare il resto.
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Mi sembra di averti detto tutto, quindi, alla prossima!
Ennesimo esempio di come la paura spesso ci renda cattivi.
Molto interessante comunque l’articolo.
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